In ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri

 

nucleo centrale e rivelatore del film che trasforma Milano rovente da film d’azione in dramma sociale, è contenuto nella scena della confessione di Salvatore Cangemi dopo l’amplesso consumato con Jasmine. Il lungo monologo appare esaustivo delle intenzioni dell’autore e spiega al meglio come, durante la fuga, Salvatore prima dica a Virginia (compaesana avviata alla prostituzione da un mezzano che si spaccia per cugino): “Prendi la bambina e tornatene al paese. Vai via da questa merda fin che sei in tempo” e poi, recatosi al capezzale della madre morente, si senta dire da lei: “No figlio, io non vedrò più il paese, ma tu si… Questa non è vita per te…”. E’ la madre a rivelare a Cangemi la sua natura e quindi la sua inadeguatezza, quella che egli stesso ha sempre voluto mettere a tacere nella speranza di riuscire, costi quel che costi, ad affermarsi e a farsi accettare nonostante il suo essere “terrone”.

Che ci sia consapevolezza da parte dell’uomo lo si apprende dall’apertura del monologo-confessione: “Arrivai a Milano con Lino Caruso. Non sapevamo fare niente, manovali e basta… e così ci dovemmo adattare: lavapiatti, guarda macchine, custode notturno… non c’era verso di uscirne, sembra che ce l’abbiamo scritto in faccia “terroni” noialtri. Cominciammo a rubacchiar qua e la ma non c’eravamo tagliati e… ritornammo alla fame. Ma per fortuna incontrai Teresina, una brava ragazza, siciliana come noi… pensa che dormivamo in tre su una branda. Una vita di inferno. Quando lei venne licenziata dal locale dove lavorava, decidemmo di tornare in Sicilia. Fu proprio allora che scattò l’idea. Eravamo alla stazione, di notte, aspettavamo il treno per il Sud. Ad un certo punto Teresina si allontanò e non la vedemmo più arrivare. Poi, due ore dopo, giunge con in mano un pollo, del pane e un fiasco di vino e venticinquemila lire in tasca.. Andando al cesso trovò uno che se la voleva scopare.. e lei accettò, ma per trentamila lire. Era l’idea base, restammo a Milano e facemmo venire altre ragazze dalla Sicilia”. Salvatore, quindi, altro non è che un “turista” nella città di Milano: lo è perché balla per una sola stagione, perché non comprende il cambiamento della criminalità e perché si ostina a muoversi come un elefante in una cristalleria. Sarà proprio l’ “altra Sicilia” quella di Cosa Nostra a rimandarlo da dove è venuto e a mettere fine ai suoi giorni di gloria e alla sua vita. Billy Barone, infatti, spiega al lui e a chi lo ha tradito la filosofia della criminalità organizzata e , indirettamente, gli rivela di essere stato niente altro che una pedina, abilmente manovrata dall’alto, in un gioco ben più grande di lui: “La tua gita in continente è finita Cangemi. L’organizzazione cambia regime. Prendo io il comando… siamo tutti d’accordo. Faremo grandi cose ragazzi!… – [guardando Milano, fuori dalla finestra] – Eccola lì, guardatela, sembra proprio una piccola Chicago…”

di Fabrizio Fogliato

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ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO – Vol. 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri

Brossura – 464 Pagine

Euro 20,00

Edizioni Il Foglio

Collana LA CINETECA DI CAINO – 3

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Italia: ultimo Atto. L’altro cinema italiano , edito da Il Foglio, è un romanzo-saggio che, per la prima volta, tra inediti, interviste e testimonianze, racconta il cinema italiano dal punto di vista del cittadino medio, quello che nel corso della storia italiana, diventa “spettatore”, qui identificato come guida. Il Virgilio di un “viaggio infernale” tra i serpenti di celluloide di un cinema e di una storia mai raccontati. Documenti inediti, interviste e testimonianze di una “contro-storia” del Cinema Italiano. Un cinema italiano, nascosto, rimosso, sottaciuto e bandito che diventa cartina di tornasole del “Paese reale”. Sole (1928) di Alessandro Blasetti, Rotaie (1929) di Mario Camerini, La peccatrice (1940) di Amleto Palermi, Tombolo paradiso nero (1947) di Giorgio Ferroni, La strada buia (1950) di Marino Girolami e Sidney Salkow, L’inferno addosso (1959) di Gianni Vernuccio, Milano nera (1962) di Rocco & Serpi, La cuccagna (1962) di Luciano Salce, Silvia e L’amore (1968) di Sergio Bergonzelli, Top Sensation (1969) di Ottavio Alessi, Le salamandre (1968) di Aberto Cavallone, Morire gratis (1968) di Sandro Franchina, Delitto al circolo del tennis (1969) di Franco Rossetti, Vergogna schifosi!… (1969) di Mauro Severino, Flashback (1968) di Raffaele Andreassi…. E tantissimi altri titoli ….da (ri)scoprire….E per la prima volta l’analisi completa della figura e del cinema di Massimo Pirri.

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