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CON LA RABBIA AGLI OCCHI – ITINERARIO n.05: andata

I LIBRI DI INLAND #6
Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano
di Fabrizio Fogliato con prefazione di Romolo Guerrieri
Bietti Edizioni, 2022

Itinerario n.05: andata: La febbre dell’oro (stralci)

[…] Nel 1958 l’Italia è una nazione democristiana brulicante di politicanti e clericali il cui potere si consolida nei salotti tramite sotterfugi notturni, per lasciarsi alle spalle le macerie della guerra e sottrarsi, velocemente, allo spettro del comunismo. È l’Italia del cantiere perenne, il cronotopo che segna l’immaginario collettivo attorno a cui fanno e disfano improvvisati palazzinari, che si muovono all’ombra dei potenti in un sottobosco in cui si mescolano le convenienze biunivoche di servi e padroni.

CON LA RABBIA AGLI OCCHI – Speciale IL PALAZZO DEGLI ORI [C.A.GADDA]

I LIBRI DI INLAND #6
Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano
di Fabrizio Fogliato con prefazione di Romolo Guerrieri
Bietti Edizioni, 2022

Per la prima volta l’analisi esegetica del trattamento di CARLO EMILIO GADDA

Non vi sono indicazioni precise sulla data di scrittura di Il palazzo degli ori, il trattamento cinematografico che Carlo Emilio Gadda costruisce attorno a Quer pasticciaccio brutto de via Merulana. Certo è che nelle 30 scene di cui è costituito, l’ingegnere milanese si adatta a uno stile ben più corrivo del romanzo eponimo.

CON LA RABBIA AGLI OCCHI – ITINERARIO n.03: ritorno

I LIBRI DI INLAND #6
Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano
di Fabrizio Fogliato con prefazione di Romolo Guerrieri
Bietti Edizioni, 2022

Itinerario n.03: ritorno: La febbre dell’oro (stralci)

Sono le domande pressanti, il prolungamento del fermo, i continui e ripetuti interrogatori sulla sedia di fronte al commissario, lo stordimento del fumo di sigarette che per ore e ore asfissia i “contendenti”, prima che una finestra venga aperta, che portano l’indiziato a confessare (anche se non sempre è realmente colpevole). L’interrogatorio di polizia diventa – anche nel cinema italiano – un topos di riferimento. Di nuovo Pietro Germi ci mette lo zampino, partecipando come attore protagonista (nella parte del Commissario Fioresi) a Il rossetto (1960), esordio alla regia di Damiano Damiani, variazione sul neonato spartito dell’interrogatorio mutato in indagine filosofica.

CON LA RABBIA AGLI OCCHI – ITINERARIO n.03: andata

I LIBRI DI INLAND #6
Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano
di Fabrizio Fogliato con prefazione di Romolo Guerrieri
Bietti Edizioni, 2022

Itinerario n.03: andata: La febbre dell’oro (stralci)

Un maledetto imbroglio (1959) di Pietro Germi ‒ come sottolinea Roberto Curti ‒ nasce da un matrimonio che sembra improbabile ma che (come vedremo anche nel prossimo capitolo) dà vita al convitato di pietra di tutto il “nero” di matrice borghese e spinge le sue spire di influenza molto lontano nel tempo.

CON LA RABBIA AGLI OCCHI – ITINERARIO n.02: ritorno

I LIBRI DI INLAND #6
Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano
di Fabrizio Fogliato con prefazione di Romolo Guerrieri
Bietti Edizioni, 2022

Itinerario n.02: ritorno: L’età dell’oro (stralci)

Se la città è una giungla in cui, con le unghie e con i denti, si cerca di arraffare un po’ di felicità, è nel deserto delle periferie che matura una trasformazione demografica destinata, proprio all’alba degli anni Cinquanta, a porre le condizioni affinché l’atavica rabbia (covata, repressa) generata dalla miseria si mescoli – in un combinato disposto i cui effetti distruttivi matureranno nel lungo periodo – con quella “nuova”, generata da una convivenza forzata e imprevista che amplifica disagio e malessere abitativo nelle periferie producendo crisi di identità degli abitanti.

CON LA RABBIA AGLI OCCHI – ITINERARIO n.02: andata

I LIBRI DI INLAND #6
Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano
di Fabrizio Fogliato con prefazione di Romolo Guerrieri
Bietti Edizioni, 2022

Itinerario n.02: andata: L’età dell’oro (stralci)

Il territorio del dopoguerra – in alcune sue spigolature – si presenta come un recinto, uno spazio estraneo e irriconoscibile attraversato da tensioni continue e soverchianti che mettono in discussione attinenze e regole vigenti. È uno spazio in cui le normali relazioni sono sospese, luogo fuori dall’ordinario perché ricettacolo di dolore e sofferenza. Ne consegue la necessità di un agire straordinario ed emergenziale che genera, inevitabilmente, la sospensione della norma. Si mette cioè in atto – da parte delle istituzioni – un dispositivo (che ben presto risulta essere inadeguato, per inefficienza, mancanza di mezzi, disorientamento generale) volto a contenere l’aggressività e la frustrazione che si animano all’interno delle relazioni sociali.

CON LA RABBIA AGLI OCCHI – ITINERARIO n.01: andata

I LIBRI DI INLAND #6
Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano
di Fabrizio Fogliato con prefazione di Romolo Guerrieri
Bietti Edizioni, 2022

Itinerario n.01: andata: La città dell’oro (stralci)

I fatti di cronaca nera permettono di comprendere una data realtà sociale: ne evidenziano i meccanismi, ne esplicitano i segreti, fanno emergere il tessuto crudele che la sottende. Il crimine agisce nello spazio di quello che Sigmund Freud ha definito unheimlich.

CON LA RABBIA AGLI OCCHI – INTRODUZIONE [P.te 3]

I LIBRI DI INLAND #6
Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano
di Fabrizio Fogliato con prefazione di Romolo Guerrieri
Bietti Edizioni, 2022

Introduzione – Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano

Ciò determina l’egotismo diffuso che alimenta la smania della rinuncia alla propria identità per intraprendere una deriva autocratica (in senso lato) e dominante che, attraverso il suo decisionismo, impedisce qualsiasi violazione della proprietà privata e occulta, nel segreto dell’indicibile, le manovre politiche che decidono i destini della nazione. Il cinema criminale – ancor più nella sua variante di genere – utilizza la distorsione visiva e la deformazione iperrealista per mostrare lo sfilacciamento sociale.