ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri

Estratto dal libro sul film LA PECCATRICE (1940) di Amleto Palermi

Il film viene girato nel 1938 contemporaneamente a L’ultima nemica di Umberto Barbaro e, dopo essere stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, viene distribuito a partire dal 3 settembre del 1940. Tanto per l’audacia dei temi trattati, quanto per l’ambientazione urbana e contemporanea, quanto per alcuni passaggi neorealistici, La peccatrice viene accolto con freddezza e suscita atteggiamenti controversi tanto da parte del pubblico che della critica. Certo è che, in epoca di censura fascista, viene da chiedersi come sia potuto essere distribuito un film che tutto in una volta mette in sequenza il mondo della prostituzione, il rapporto extra matrimoniale, il tentativo di suicidio e una visione della città e del progresso rappresentata come i tentacoli di una piovra pronti ad inghiottire chi non si dimostra all’altezza.

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[…] La peccatrice, infatti, si sviluppa come un racconto crudo, eccessivamente negativo e spietato, di una donna “colpevole” ma le cui colpe sono indotte dal mondo che la circonda, da una società sordida e meschina in cui esistono solo personaggi grigi. Non a caso, Maria (già nel nome) è l’agnello sacrificale (accanto a lei gli unici altri personaggi positivi sono rappresentati dalla famiglia di contadini), mentre Ottavio rappresenta il Male incarnato sotto forma di provvidenza al contrario: nel mezzo, tra i due, esistono solo mezze-figure caratterialmente opache ma rappresentative di un milieu urbano molto diverso da quello strombazzato dalla propaganda di regime. Il personaggio di Ottavio, nell’economia del film, risulta particolarmente interessante: borghese dai modi affettati, elegante ma mai volgare, calmo eppure forte e determinato è l’incarnazione dello “spazio di azione” che il regime ha concesso a chi ne ha garantito l’ascesa. E’ interessante notare come egli, entrando in scena, di volta in volta, si presenti come il destino pronto a scandire le tappe della (s)fortuna di Maria. […]

Fabrizio Fogliato

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