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CON LA RABBIA AGLI OCCHI – ITINERARIO n.01: ritorno

I LIBRI DI INLAND #6
Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano
di Fabrizio Fogliato con prefazione di Romolo Guerrieri
Bietti Edizioni, 2022

Itinerario n.01: ritorno: La città dell’oro (stralci)

Il cinema nero italiano degli anni Cinquanta si nutre di un immaginario antecedente che è figlio diretto delle aberrazioni indotte nella società dalla guerra e, soprattutto, dal conflitto civile e fratricida che la segue: desiderio sanguinario di vendetta, sadismo, indifferenza verso il valore della vita umana. È come se il paradigma del giovane sopravvissuto agli orrori della guerra fosse quello del serial killer che, nel suo comportamento – come spiega Francesco Bruno12, noto criminologo – agisce contro il mondo e in modo disumano.

CON LA RABBIA AGLI OCCHI – ITINERARIO n.01: andata

I LIBRI DI INLAND #6
Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano
di Fabrizio Fogliato con prefazione di Romolo Guerrieri
Bietti Edizioni, 2022

Itinerario n.01: andata: La città dell’oro (stralci)

I fatti di cronaca nera permettono di comprendere una data realtà sociale: ne evidenziano i meccanismi, ne esplicitano i segreti, fanno emergere il tessuto crudele che la sottende. Il crimine agisce nello spazio di quello che Sigmund Freud ha definito unheimlich.

CON LA RABBIA AGLI OCCHI – INTRODUZIONE [P.te 3]

I LIBRI DI INLAND #6
Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano
di Fabrizio Fogliato con prefazione di Romolo Guerrieri
Bietti Edizioni, 2022

Introduzione – Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano

Ciò determina l’egotismo diffuso che alimenta la smania della rinuncia alla propria identità per intraprendere una deriva autocratica (in senso lato) e dominante che, attraverso il suo decisionismo, impedisce qualsiasi violazione della proprietà privata e occulta, nel segreto dell’indicibile, le manovre politiche che decidono i destini della nazione. Il cinema criminale – ancor più nella sua variante di genere – utilizza la distorsione visiva e la deformazione iperrealista per mostrare lo sfilacciamento sociale.

CON LA RABBIA AGLI OCCHI – INTRODUZIONE [P.te 2]

I LIBRI DI INLAND #6
Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano
di Fabrizio Fogliato con prefazione di Romolo Guerrieri
Bietti Edizioni, 2022

Introduzione – Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano

Mettendo in relazione l’oggetto (la realtà), l’agente secondo (il film) e il terzo (lo spettatore) si comprende come l’analisi intertestuale e multidisciplinare di una pellicola sia utile per svelare le disposizioni psicologiche, predominanti in un circoscritto periodo storico; il cinema traduce e divulga l’incomprensibile attraverso la componente unheimlich declinata al macabro, al criminale, al morboso e all’inconoscibile.

CON LA RABBIA AGLI OCCHI – INTRODUZIONE [P.te 1]

I LIBRI DI INLAND #6
Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano
di Fabrizio Fogliato con prefazione di Romolo Guerrieri
Bietti Edizioni, 2022

Introduzione – Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano

L’itinerario, da definizione, è il percorso che si segue o s’intende seguire in un viaggio, in una spedizione comprendente per lo più un certo numero di tappe. Questo libro è come un viaggio in cui confluiscono circa quindici anni di ricerca e di studio multidisciplinare che, progressivamente, hanno trovato la strada per farsi itinerario. Come nella migliore delle avventure, le tappe sono state vere e proprie variabili impreviste. 

CON LA RABBIA AGLI OCCHI. ITINERARI PSICOLOGICI NEL CINEMA CRIMINALE ITALIANO

I LIBRI DI INLAND #6
Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano
di Fabrizio Fogliato con prefazione di Romolo Guerrieri
Bietti Edizioni, 2022

«Tutto è emanazione del potere e del modo di gestirlo:
anche se coloro che sono al potere nulla ne sanno,
e si può anche ammettere ne siano, individualmente, quanto noi sgomenti.
Ciò vale a dire che c’è in Italia un superpotere
cui giova, a mantenere una determinata gestione del potere,
l’ipertensione civile, alimentata da fatti delittuosi
la cui caratteristica, che si prenda o no l’esecutore diretto,
è quella dell’indefinibilità tra estrema destra e estrema sinistra,
tra una matrice di violenza e l’altra,
tra una e l’altra estrazione degli esecutori materiali»
Leonardo Sciascia