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Le salamandre

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LE SALAMANDRE (1969) di Alberto Cavallone

Le dannate della terra

Nel 1967 lo sceneggiatore Sergio Lentati e il regista Alberto Cavallone si recano a Tunisi per effettuare i sopralluoghi – da Tunisi a Monastir – per un possibile film da farsi avente come base di partenza le teorie anticolonialiste dell’intellettuale e attivista Frantz Fanon. Questi, in sintesi, sostiene che la libertà dal colonialismo, per i popoli sottomessi, sarà raggiunta soltanto nel momento in cui la violenza subita sarà restituita. Da qui si sviluppa l’idea di un film politico sul tema avente come spunto iniziale e canovaccio narrativo la storia di un rapporto lesbico tra una fotografa bianca e una fotomodella nera. La prima stesura della sceneggiatura a cui partecipa anche Lentati si intitola C’era una bionda, poi, successivamente al timone del film rimane solo Cavallone e il titolo cambia in Le salamandre (titolo ammiccante a Les biches (Le cerbiatte, (1968) di Claude Chabrol). Il primo giro di manovella delle riprese del film avviene a Sidi Bousaid nell’estate del 1968 (periodo in cui si svolgono tutte le riprese).

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Ursula (Erna Schürer [Emma Costantino]), una fotografa d’alta moda, si trova in Tunisia per lavoro: con lei è la sua modella preferita, Uta (Beryl Cunningham), una nera che è riuscita a sfuggire alla miseria del ghetto con il lavoro che Ursula le ha offerto. L’arrivo di Henri Duval (Anthony Vernon [Antonio Casale]), un medico francese, rompe l’equilibrio del rapporto amoroso che le legava. Egli sembra voler scavare nelle loro coscienze: ma mentre Ursula si difende rispondendo con delle battute, per Uta le parole del dottore hanno un certo effetto che aumenta il suo nascosto tormento che nasce da un complesso razziale. Ed essa tenta di ribellarsi, sollecitata anche dal misterioso giovane, ma il forte legame che la tiene unita ad Ursula, il di lei morboso attaccamento e il senso di sicurezza che essa le dà, le tolgono ogni coraggio. Ma la speranza le viene da Duval che le propone di andare con lui separandosi da Ursula: e per vincere la resistenza di questa, Henri accetta la di lei proposta amorosa. Uta che però assiste non vista, crede ad un inganno di Duval e il giorno dopo sulla spiaggia uccide prima Duval e poi Ursula.

ITALIA: ULTIMO ATTO. L’ALTRO CINEMA ITALIANO – IL PROGETTO 2016

Una landing page, rassegne e altre pubblicazioni

A seguito del grande successo riscontrato dal primo volume e in attesa del secondo – in fase di lavorazione – ITALIA: ULTIMO ATTO diventa un progetto multimediale. Dai primi di Ottobre è attiva la landing page del volume Italia: ultimo Atto. L’altro cinema italiano, di Fabrizio Fogliato. La pagina è la base di un progetto multimediale – e in divenire – che a partire dal 2016 si attiverà con presentazioni, proiezioni, convegni e rassegne, il tuttoi ncentrato sul cinema italiano censurato, nascosto, rimosso e dimenticato.

Per saperne di più

ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri (prefazione di Davide Pulici)

Rassegna Stampa – Settembre 2015

Continuano il grande interesse e dibattito attorno ad un libro asimmetrico e “provocatorio” come: 

“Italia: ultimo atto. L’altro cinema italiano – Vol. 1

– Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri”

Da giugno disponibile anche in E-BOOK.

Da settembre nasce il franchise ITALIAULTIMOATTO

A seguire le recensioni del libro e il nuovo progetto web. Leggi Tutto

ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri (prefazione di Davide Pulici)

Rassegna Stampa – Luglio-Agosto 2015

Anche durante l’estate non accenna ad arrestarsi il grande successo di:

“Italia: ultimo atto. L’altro cinema italiano – Vol. 1

– Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri”

Da giugno disponibile anche in E-BOOK.

A seguire le recensioni del libro. Leggi Tutto

ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri

Su Amazon.it – Sezione Cinema e Televisione

ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri sbarca al n° 63 tra i bestseller di categoria. http://www.amazon.it/gp/bestsellers/books/508762031/ref=zg_bs_nav_b_2_508758031#4

ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri su amazon.it è anche in E-Book  http://www.amazon.it/Italia-ultimo-Laltro-cinema-italiano-ebook/dp/B00YZLHDWI/ref=tmm_kin_swatch_0?_encoding=UTF8&sr=&qid=

ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol. 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri

Estratto del libro su LE SALAMANDRE (1969) di Alberto Cavallone

Le salamandre assume subito i toni di un affresco politico in cui il menage a trois è elemento puramente decorativo (dal punto di vista sentimentale) ed è elemento simbolico (dal punto di vista concettuale). I tre ruoli, infatti, appaiono perfettamente in linea con le volontà del regista: la fotografa, possessiva, spietata, dominante e bianca tiene alla catena la sua modella, schiava (inconsapevole), remissiva, riconoscente e nera, mentre lo psichiatra, elemento distonico, è la leva che mette in moto il processo di consapevolezza di Uta e, contemporaneamente, rappresenta il colonialista ipocrita che pensa solo a lavarsi la coscienza con la buona azione di turno. Non a caso è negli interni (l’abitacolo della vettura, il locale, l’appartamento nel finale) che la sua azione di “analisi” si fa più pregnante, quell’azione che Cavallone circoscrive in spazio oscuri e cavernosi, asfittici e claustrofobici in cui emerge la dimensione primitiva (e animale) dell’essere umano. L’azione dello psichiatra, poco alla volta fa emergere – in modo provocatorio – quella che secondo le tesi di Fanon appare come la naturale predisposizione alla sottomissione e al colonialismo del terzo mondo a cui dovrebbe corrispondere una sollevazione popolare, una rivolta che porti, attraverso la violenza, alla dovuta compensazione. […]

Per saperne di più