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Anni Sessanta

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ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol. 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri

Estratto del libro su LE SALAMANDRE (1969) di Alberto Cavallone

Le salamandre assume subito i toni di un affresco politico in cui il menage a trois è elemento puramente decorativo (dal punto di vista sentimentale) ed è elemento simbolico (dal punto di vista concettuale). I tre ruoli, infatti, appaiono perfettamente in linea con le volontà del regista: la fotografa, possessiva, spietata, dominante e bianca tiene alla catena la sua modella, schiava (inconsapevole), remissiva, riconoscente e nera, mentre lo psichiatra, elemento distonico, è la leva che mette in moto il processo di consapevolezza di Uta e, contemporaneamente, rappresenta il colonialista ipocrita che pensa solo a lavarsi la coscienza con la buona azione di turno. Non a caso è negli interni (l’abitacolo della vettura, il locale, l’appartamento nel finale) che la sua azione di “analisi” si fa più pregnante, quell’azione che Cavallone circoscrive in spazio oscuri e cavernosi, asfittici e claustrofobici in cui emerge la dimensione primitiva (e animale) dell’essere umano. L’azione dello psichiatra, poco alla volta fa emergere – in modo provocatorio – quella che secondo le tesi di Fanon appare come la naturale predisposizione alla sottomissione e al colonialismo del terzo mondo a cui dovrebbe corrispondere una sollevazione popolare, una rivolta che porti, attraverso la violenza, alla dovuta compensazione. […]

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ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol. 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri – (Prefazione di Davide Pulici)

DA APRILE IN TUTTE LE LIBRERIE… REALI e VIRTUALI

Il “cittadino-medio”, quello che nel corso della storia italiana, diventa “spettatore” è qui identificato come guida. Il Virgilio di un “viaggio infernale” tra i serpenti di celluloide di un cinema e di una storia mai raccontati.

Documenti inediti, interviste e testimonianze di una “contro-storia” del Cinema Italiano. Un cinema italiano, nascosto, rimosso, sottaciuto e bandito che diventa cartina di tornasole del “Paese reale”.

E per la prima volta l’analisi completa della figura e del cinema di Massimo Pirri.

Guarda la terza e ultima parte dell’indice

ITALIA: ULTIMO ATTO – L’ALTRO CINEMA ITALIANO. Vol. 1 – Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri – (Prefazione di Davide Pulici)

DA APRILE IN TUTTE LE LIBRERIE… REALI e VIRTUALI

Il “cittadino-medio”, quello che nel corso della storia italiana, diventa “spettatore” è qui identificato come guida. Il Virgilio di un “viaggio infernale” tra i serpenti di celluloide di un cinema e di una storia mai raccontati.

Documenti inediti, interviste e testimonianze di una “contro-storia” del Cinema Italiano. Un cinema italiano, nascosto, rimosso, sottaciuto e bandito che diventa cartina di tornasole del “Paese reale”.

E per la prima volta l’analisi completa della figura e del cinema di Massimo Pirri.

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PAOLO CAVARA. GLI OCCHI CHE RACCONTANO IL MONDO su ALIAS

Articolo a cura di Fabio Francione – 15 Novembre 2014

 

For­tu­nate coin­ci­denze o tempi ormai maturi? Forse tutte e due le cose, hanno fatto sì che, nel giro di pochi mesi uscis­sero due libri su Gual­tiero Jaco­petti e Paolo Cavara, rispet­ti­va­mente di Ste­fano Loparco e di Fabri­zio Fogliato, dedi­cati a  due dei tre regi­sti dello scan­da­loso “Mondo Cane”, uscito all’inizio degli anni ’60 e che testi­mo­niano — da posi­zioni che offrono spunti, anche, di accesa discus­sione — il tratto comune per­corso con l’ideazione e la rea­liz­za­zione di quel leg­gen­da­rio film che generò tutta una ridda di ipo­tesi fino alla loro con­tro­versa sepa­ra­zione arti­stica.

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I GIORNI CONTATI di Elio Petri (1962)

L’insostenibile solitudine dell’uomo nella città.

 

I titoli di testa scorrono sul susseguirsi delle incisioni di Lorenzo Vespignani: immagini in bianco e nero, sporcate da un disordine creativo, annunciano solitudine, malinconia e vecchiaia. Il film si apre con un lento carrello all’indietro che mostra uomini e donne seduti, o in piedi, all’interno di un tram che scorre monotono sui binari della città. Il movimento si ferma ad inquadrare di spalle un uomo con una camicia scura attraversata dal bianco delle bretellle: un cittadino come tanti, umile e riservato, che durante il viaggio quotidiano che lo riaccompagna a casa ripensa al lavoro e, forse, guardando fuori dal finestrino sogna e spera in un futuro migliore; o forse vede semplicemente le vite degli altri scorrere davanti ai suoi occhi, e magari si interroga su come sono organizzate quelle esistenze sconosciute e “normali”. Egli è ignaro del fatto che la morte è lì accanto a lui, silenziosa, mimetizzata, nascosta nella moltitudine degli esseri umani; è lì di fianco anch’essa mascherata dalla quotidianità e dalla frenesia della metropoli. La morte è già lì, serve solo che un controllore salga sul tram per verificare la timbratura dei biglietti e per, con sorpresa e sgomento, rivelarla agli occhi di tutti. Quell’uomo in piedi, che vede la morte di uno sconosciuto accanto a lui, vi associa il pensiero, quasi l’ossessione, della (sua) paura della morte, e “vedendola” ne rimane traumatizzato.

ROY MENARINI su PAOLO CAVARA. GLI OCCHI CHE RACCONTANO IL MONDO

Segnalazione e commento al libro sul blog di Roy Menarini – 08 Ottobre 2014

 

Estinguo un debito di alcuni mesi, citando due libri dedicati a Paolo Cavara, un cineasta di quelli che meritano una riconsiderazione e una collocazione nella storia del cinema italiano. I due volumi vanno considerati separati, ma una lettura unitaria li rende quanto meno congruenti.

a seguire il link con il testo integrale

“RESTITUZIONI”: JACOPETTI vs CAVARA

Lodi Città Film Festival -Domenica 5 Ottobre – Teatro alle Vigne (Lodi) ore 18

 

Un’occasione unica per confrontarsi con il cinema di Gualtiero Jacopetti e quello di Paolo Cavara. Due registi le cui strade si sono intrecciate “pericolosamente” attorno alla produzione e realizzazione di un progetto tanto ambizioso quanto smisurato, discusso e discutibile: MONDO CANE (1962).

Stefano Loparco autore del libro “Gualtiero Jacopetti – Graffi sul mondo” (Ed. Il Foglio Letterario – su questo blog un’imminente recensione del testo) e Fabrizio Fogliato autore del volume “Paolo Cavara. Gli occhi che raccontano il mondo” (Ed. Il Foglio Letterario) dibatteranno nel merito di un film che ha dato vita a due poetiche divergenti e contrapposte. La tecnica e il contenuto spiegati al pubblico attraverso un’incruenta battaglia verbale e con la proiezione dei film che hanno definito le due direzioni del loro cinema. Vi aspettiamo numerosi.

a seguire il programma della giornata