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de chirico

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PROFONDO ROSSO (1975) di Dario Argento

Antropologia di una nazione: un dialogo politico con la società italiana

Perché a distanza di cinquant’anni “Profondo rosso” (1975) di Dario Argento continua a turbare e a suscitare interesse? Perché scrivere ancora su un film su cui è già stato detto tutto e il contrario di tutto? Perché parlare di un film che oggi (ancor più di ieri) è esperienza acusmatica incisa nelle note immortali dei Goblin? Certo per celebrarlo, ma anche perché, in realtà, c’è ancora molto da scoprire e da dire.

TODO MODO (1976) di Elio Petri – Parte seconda

Aldo Moro: “Todo modo è opera ignobile ma inevitabile”. 

In Todo modo il fattore unheimlich non si esaurisce nella temporaneità dell’assunto narrativo, ma si incunea nella familiarità del quotidiano per pervertire tutto ciò che è, apparentemente, innocuo. “Il Presidente” – sintesi del potere democristiano – nevrotizza il desiderio che incarna: le pulsioni, le patologie inespresse e frustrate di un intero corpus dirigente (non solo quello politico).